Agosto con la tipica prova costume, è il mese in cui tutti, si trovano a voler dimagrire. Se alcune persone desiderano perdere grasso corporeo in diversi punti del corpo, esiste un gran numero di persone che invece riscontra il desiderio di perdere la cosiddetta “pancetta”, cioè il deposito di grasso situato nella cinta addominale. La pancetta è uno dei crucci di moltissime donne, ma anche di diversi uomini. Infatti, spesso, nonostante le persone riscontrino un buon tono muscolare nel proprio corpo, si trovano a dover fare i conti con quei chili in più, localizzati principalmente nella fascia addominale, che faticano a diminuire.
Per sviscerare questo tema è fondamentale fare un approfondimento più ampio, andando a prendere in esame il grasso corporeo e il grasso viscerale.
Massa grassa e massa magra, cosa sono?
Per massa grassa, detta anche FM dall’inglese fat mass, si intende la totalità dei lipidi, o grassi, presenti all’interno del corpo umano. Questo dato, solitamente, viene espresso in percentuale rispetto alla massa totale del corpo. La massa grassa comprende a sua volta tessuto adiposo bianco, tessuto adiposo bruno, trigliceridi intramuscolari e grasso essenziale. Anche la massa magra, LBM lean body mass, viene indicata in percentuale e rappresenta tutto ciò che resta dell’individuo dopo averlo privato del grasso di deposito (ovvero del tessuto adiposo). La massa magra è quindi costituita da massa muscolare, ossa, acqua e da quella parte del grasso che svolge funzioni fisiologiche (non il grasso corporeo).
Perché è importante fare questa prima distinzione? Perché calcolando il rapporto, ovvero la percentuale di massa grassa, presente nel corpo possiamo avere un indicazione riguardo il nostro stato di salute. Tuttavia, calcolando il BMI (body mass index) attraverso un rapporto tra peso e quadrato dell’altezza di un soggetto, non possiamo avere un dato oggettivo per quanto riguarda il grasso viscerale, che è infatti il più rischioso per la salute.
Calcolando il BMI e consultando le linee guida e le percentuali possiamo sapere se in linea teorica siamo “in salute”, a seconda della percentuale di grasso presente nel corpo. Tuttavia due soggetti possono avere lo stesso peso e la stessa altezza, ma uno può essere uno sportivo con un’alta percentuale di massa muscolare, ovvero magra, e l’altro no. Questo semplice rapporto tra altezza e peso, non ne tiene conto. Entriamo quindi nel dettaglio.
Cosa è il grasso viscerale?
Il grasso viscerale, più comunemente conosciuto come tessuto adiposo addominale, è una tipologia di grasso che si deposita all’interno della cavità addominale, distribuito tra gli organi interni (i visceri). Una delle cause che provoca l’aumento del grasso viscerale è legata ai disordini ormonali. Questi possono avvenire non solo per cause ereditarie, ma anche per una scorretta alimentazione. In questo caso appunto, non si parla di una questione estetica, ma principalmente di una questione di salute. Il grasso viscerale, può comportare l’insorgenza di diverse patologie. Dopo questa iniziale premessa risulta chiaro che è necessario abbracciare uno stile di vita sano fatto di alimentazione corretta e di allenamento per la propria salute e per evitare problematiche di salute.
Quali sono le problematiche legate al grasso viscerale?
Una quantità di grasso viscerale è fisiologica, ma quando questa quantità supera dei determinati livelli, si parla di obesità addominale o obesità androide. Questo tipo di obesità è la più rischiosa. E non ha niente a che vedere con un corpo sovrappeso in “toto”, ma prende in esame solo la zona del girovita.
Quando vi è un eccesso di grasso viscerale, che si riscontra appunto nelle persone con un addome molto gonfio in modo costante, questo grasso porta a un’infiammazione dei tessuti e degli organi. Un’eccessiva presenza di grasso viscerale è indice di un importantissimo fattore di rischio per l’apparato cardiovascolare, ma non solo. Infarto, cancro, artrite, diabete di tipo 2, sono solo alcune delle problematiche più comuni, legate a questo tipo di grasso Infatti, si è osservato che la maggior parte dei pazienti diabetici mostra un eccesso di adipe viscerale. Inoltre il grasso viscerale portando ad un’infiammazione dei tessuti, porta ad un’alterazione del metabolismo. Stanchezza, spossatezza e riduzione delle libido, sono alcune delle conseguenze meno gravi, ma comunque rilevanti.
Come ridurre il grasso viscerale?
Sicuramente qualunque percorso passa da uno stile di vita equilibrato. È necessario quindi ripartire dalle basi, impostando un corretto piano alimentare che possa supportarci nel nostro buon proposito di salute. Tuttavia l’alimentazione non basta, è necessario risvegliare il corpo, attraverso l’allenamento. Andando quindi a stimolare la produzione di massa magra con un piano di allenamento che sia adatto al soggetto, alla sua % di massa magra, di massa grassa e alla quantità di grasso viscerale. Nell’allenamento è indicato eseguire almeno 3-4 sessioni di allenamento a media intensità per almeno 45 minuti l’una. L’alimentazione a supporto di questo processo di cambiamento è bene che sia povera di zuccheri raffinati, prodotti confezionati, merendine, bevande gasate, alcolici. E che sia invece ricca di fibre solubili. Le fibre solubili sono un alleato prezioso per combattere il grasso viscerale, poiché insieme all’acqua crea un gel che aiuta a rallentare il percorso del cibo nel sistema digestivo e quindi ci rende sazi e più a lungo. Quindi niente diete fai da te, affidatevi ad un professionista. Evitate di saltare i pasti e organizzate un piano alimentare bilanciato, corretto e ben calibrato. Ottimo, quindi, scegliere come merenda le porzioni la frutta esotica di fresco senso, per esempio i fichi d’india o il mix, macedonia con 4 frutti esotici.
Allenatevi per la vostra salute, anche quando la prova costume sarà finita.
Personal Trainer Beatrice Mazza