Abbiamo sempre mangiato la frutta che troviamo oggi? Certo che no!
Alcuni alimenti sono così presenti nelle nostre diete e anche nella nostra quotidianità – direi anche nel nostro linguaggio fra proverbi e canzoni – che sembra impossibile che non siano lì da sempre.
Ma
abbiamo sempre mangiato questa frutta così come è ora in Italia?
No. Esploratori, viaggiatori, filosofi e conquistatori, hanno permesso la circolazione delle specie e l’
arrivo di alcune di queste anche oggi sulle nostre tavole. Tutto questo oggi ci permette di dire “
una mela al giorno toglie il medico di torno” dando per scontato che le mele siano sempre state parte del nostro patrimonio alimentare e che soprattutto debbano necessariamente farne parte.
L’Enciclopedia
Treccani ci racconta che l'
uso della frutta come alimento ha
origini molto antiche nella storia dell'umanità, la frutta ha costituito uno degli
elementi fondamentali dell'alimentazione umana fin dalle popolazioni nomadi. La “frutticoltura” viene citata già da Catone e Varrone, in principio però le piante erano prevalentemente di
fico, la
vite e l’
olivo. I romani conoscevano frutti come la
mela, la
pera, le
nespole e le
ciliegie. “Solo” tra il X e il XVI° secolo, furono importati nell'area mediterranea gli
agrumi – come avremmo fatto senza! - originari dell'India o dell'Estremo Oriente.
Da dove arrivano i nostri frutti preferiti?
Le spedizioni, i viaggi, gli scambi commerciali e anche le colonizzazioni hanno contribuito al
diffondersi di numerose tipologie di frutta.
L’origine del
melo, ad esempio, si pensa che la specie a cui appartiene la
Malus sylvestris provenga da una vasta
zona compresa tra il Caucaso, il Turkmenistan, l'Himalaya indiano e il Pakistan. I frutti maturano in estate, autunno, inverno (a seconda della varietà) sono facilmente conservabili, e possono essere utilizzati anche per composte, marmellate e bevande, come il sidro. Sono r
icche di fibra, vitamine e minerali, con proprietà digestive e antisettiche. Tutto in una mela. Ebbene, sì.
L’
albicocco conosciuto in Cina sin da 2200 anni prima di Cristo: l'ideogramma per il termine albicocco raffigura un alberello in un vaso, a indicare in tal modo l'albero per antonomasia.
In Europa la pianta venne portata da Alessandro Magno, agli inizi del I secolo d.C., come testimonia Plinio, l'albicocco raggiunse Roma.
Il
pesco invece arriva dalla persica in latino, ovvero
Persia. Alcuni dialetti portano ancora impressa questa corrispondenza. Il Malum punicum ovvero il
melograno arriva da Cartagine, infatti, il suo nome significa “mela cartaginese”.
Arance, limoni e chinotto arrivarono con gli arabi a partire nell’XI secolo. La varietà di arance dolci solo successivamente dal XV secolo, grazie ai portoghesi. Queste novità
all’inizio venivano usate più come decorazioni che come alberi da frutto.
Una mela al giorno...
Oggi che abbiamo la possibilità di attingere a questo immenso patrimonio di gusto, vitamine e minerali, dobbiamo necessariamente farne un punto cardine delle nostre spese e dei nostri menu settimanali: frutta a colazione, merenda, frutta per preparare dolci e dessert, per arricchire ricette di ogni tipo. Seguendo il calendario della stagionalità per beneficiare al meglio delle caratteristiche di ogni frutto e puntando su quella che viene coltivata vicino a noi, perché no anche sul nostro balcone. Del resto è iniziato tutto così molto moltissimo tempo fa per arrivare fino a noi.
Articolo a cura di Econote.it